Ogni volta che torno da un viaggio, breve o lungo che sia, sono sempre carichissimo.
Carico di emozioni, carico di immagini che tento di imprimere nella mente finché i ricordi sono ancora vividi e carico di mille altri pensieri.
Il viaggio per me è come un pit-stop per ricaricare le batterie, per continuare a vedere il mondo con gli occhi di un bambino e sorprendersi ogni volta dei colori, dei sapori, dei profumi, e di tutto quello che un’avventura del genere sicuramente può farmi apprezzare.
Ogni volta tento di organizzarmi al meglio: preparo la valigia (almeno) il giorno prima della partenza, così da avere tempo di ricordarmi le ultime cose; nelle settimane precedenti al viaggio studio la destinazione tentando di coglierne le sfumature, cerco di buttare giù una pianificazione dei giorni e delle cose da vedere in modo da riuscire a visitare tutto. Mi documento, studio il luogo attraverso i libri, post di blogger che possono svelarmi utili consigli e siti di nicchia poco conosciuti, lontani dal turismo tradizionale.
Nonostante questa grossa attenzione pre-partenza, per fortuna il meglio deve ancora arrivare!
Non mi riferisco soltanto ai luoghi di interesse da visitare, ciò che mi segna più nel profondo sono i rapporti che si creano con le persone che incontro durante il viaggio. Immaginatevi un quadro.
Così come un pittore, prima di iniziare il dipinto, si fa un’idea di ciò che vuole esprimere attraverso il suo lavoro ed in base a questo sceglie il tipo di tela, i giusti colori, le dimensioni; così il viaggiatore, prima di partire per la sua meta, si fa un’idea del viaggio che lo aspetta, preparandolo di conseguenza.
Il momento più travolgente però è quello in cui il pittore dosa le sue pennellate sulla tela, così come il momento più importante del viaggiatore è l’atto stesso del viaggiare.
E viaggiando succedono davvero un sacco di cose: si impara a guardare il mondo con altri occhi, a vestire i panni del prossimo, ma soprattutto si conoscono tante, tantissime persone.
Allo stesso modo quello che fa il pittore, è tentare di entrare nella scena che sta raffigurando, di capire l’atmosfera, i pensieri dei soggetti nel quadro, si immedesima in loro e attraverso il suo tratto, prova a far capire al futuro osservatore del dipinto ciò che questi “attori” pensano.
Il parallelismo può essere esteso a tutti i mestieri, ci vuole passione per svolgerli al meglio.
La stessa passione che ha travolto due gruppi di commercianti della Romagna (uno nella città di Ravenna e uno di Forlì) a dare vita a due progetti, dal nome SouveniRavenna e Souvenir Forlì, che mirano a costituire una rete di attività commerciali in grado di offrire al consumatore finale, una differente esperienza di acquisto, fornita da un professionista che conosce il prodotto, ma soprattutto che riesce a comprendere il cliente e ad entrare in sintonia con lui, consigliandogli ciò che è più in linea con le sue esigenze, privilegiando sempre prodotti di alta qualità.
Si tratta di un’iniziativa che vuole riportare la cittadinanza a fare acquisti tra le vie del paese, non soltanto a beneficio dei negozianti ma anche degli acquirenti, “…la fiducia è il vero lusso”. Un’iniziativa non comune oggi giorno, per dare un nuovo valore all’ospitalità.
Il punto di forza di questa idea è proprio il senso di coesione che si sta creando tra i commercianti. Dal negozio di abbigliamento all’erboristeria, dal tabaccaio ai ristoratori affiliati Eataly, hanno tutti deciso di mettersi in gioco nuovamente per migliorarsi, per evolvere la loro attività, diventando da semplici operatori di vendita, a veri e propri “info point”: a loro si potrà chiedere ciò che si può trovare in città e sapranno consigliarvi non solo altri negozi, ma anche che cosa vedere in città, dove soggiornare, dove dormire etc… vi sentirete come circondati da un’unica grande famiglia. A me questa idea piace veramente tanto!
Mi ritengo molto fortunato ad aver preso parte alla presentazione in conferenza stampa di questi due progetti presso le sedi della Confcommercio di Forlì e di Ravenna.
In questa occasione, oltre a noi blogger e ai commercianti aderenti all’iniziativa, hanno partecipato i presidenti della Confcommercio e l’ideatore del progetto, Fausto Faggioli, presidente della EARTH Academy (European Academy for Rural Territories Hospitality). Il forte carisma di Fausto riesce a riunire tutti questi commercianti sotto un’unica bandiera: il cliente deve tornare Protagonista.
Abbiamo approfittato dell’evento in queste due città d’arte per ammirare ciò che offrono, iniziando dagli otto Patrimoni dell’Umanità che l’UNESCO ha riconosciuto alla città di Ravenna (noi abbiamo visitato solo il Battistero degli Ariani, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, la Basilica di San Vitale e il Mausoleo di Galla Placidia), continuando con la fantastica cucina romagnola (indimenticabile il pranzo alla Ca’ de’ Ven di Ravenna), fino ad arrivare alla visita del centro storico di Forlì, caratterizzato dai palazzi razionalisti di epoca fascista, e dei suoi musei, come quello di San Domenico (che attualmente ospita l’esposizione temporanea Boldini – Lo spettacolo della Modernità) o come la Collezione Verzocchi ospitata all’interno del Palazzo Romagnoli.
In questo post un po’ atipico, non voglio parlarvi dell’oggetto del viaggio quanto del viaggio in sé.
Questi giorni passati in Romagna mi hanno profondamente colpito perché ho avuto a che fare con persone che credono nel loro progetto e hanno voglia di lavorare nel miglior modo possibile.
Ho conosciuto Alice, proprietaria dell’erboristeria Le Radici di Ravenna, che ha integrato il suo interesse nei rimedi naturali al negozio di erboristeria della famiglia.
Ho avuto a che fare con Maurizio, anche lui proprietario di un’Erboristeria (Giorgioni), arrivata alla quarta generazione, che con la sua risata (molto “caratteristica”) riesce a divertire tutti quanti.
Mi sono sorpreso quando mi sono ritrovato a parlare con Mauro, proprietario della pizzeria Brirò di Forlì, nel sentirlo affermare con quanta passione studia la società per rimanere al passo coi tempi offrendo aperitivi (e apericene) di qualità alle nuove generazioni.
Ho imparato qualche “trucco del mestiere” da Francesco, l’operatore video che ci ha affiancato in questo progetto.
Sono rimasto affascinato ascoltando le parole di Fausto, un uomo dal forte carattere e con un modo di fare molto coinvolgente, che ci ha accolto nella sua splendida casa, abitata anche dal fantastico Tobia, il cane più simpatico del mondo!
Ho finalmente avuto la possibilità di incontrare Roberta e di conoscere meglio Sara, due blogger bravissime e simpaticissime, con le quali ho stretto un rapporto che va oltre il rispetto reciproco e si è subito trasformato in amicizia pura e incondizionata.
Avvenimenti come questi non fanno altro che rafforzare la mia idea, il meglio del viaggio è la condivisione dei momenti con le persone appena conosciute.
Voglio utilizzare queste ultime righe per darvi un piccolo suggerimento basato sulle mie esperienze: lasciatevi andare mentre viaggiate, non costringetevi a seguire il programma che vi siete preparati ma sentitevi liberi di fare degli errori e, se capitano imprevisti, fate in modo di trasformarli in punti di forza. Tentate di prendere spunto da chi, come questi commercianti, ha tentato di vedere le cose da un punto di vista diverso, provate ad affrontare i problemi che vi si presentano guardandoli da un’altro punto di vista.
Scoprirete che tutto si può affrontare col sorriso sulle labbra, anche se qualcosa non va come avevate previsto, l’importante è non scoraggiarsi :)
Foto e post di Alessandro Marazia
1 Comment
bellissime parole!!!
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