Palermo ha un’origine antica benché non sia nota l’esatta data dei primi insediamenti. Colonizzato dai fenici, il capoluogo siciliano sotto la loro dominazione assunse il nome di Zyz (Fiore), probabilmente per la sua conformazione, a forma di fiore appunto, data dai due fiumi che lo percorrono: il Kemonia e il Papireto (che ad oggi scorrono nei sotterranei).
Il nome attuale deriva invece dal greco Panormos, letteralmente “tutto porto”, sempre in riferimento ai fiumi che creavano un approdo naturale per le navi.
Il porto di Palermo è da sempre il fulcro attorno al quale si è sviluppata la metropoli e oggi punto di collegamento verso molte città tra cui Cagliari, una delle più antiche della Sardegna e famosa per le splendide spiagge del Poetto e Cala Fighera oltre che per il suo patrimonio storico ed enogastronomico (per ulteriori informazioni sul porto di Palermo leggi qui).
Da Palermo in passato partivano gli scambi commerciali delle popolazioni che la abitarono: fenici, cartaginesi, romani e arabi. È grazie a queste popolazioni che la città ha assunto quel carattere multietnico e multiculturale che conserva ancora oggi. Forse non tutti sanno, ad esempio, che il celebre sorbetto è nato proprio qui da una ricetta araba chiamata “sciarbat”.
L’attuale conformazione del porto di Palermo è legata al Viceré di Sicilia Garcia de Toledo che decise di costruirlo nella parte settentrionale della città. L’espansione del porto durò per tutto il XVIII secolo rendendo Palermo un luogo di primaria importanza per gli scambi commerciali internazionali anche grazie alla costruzione del Cantiere Navale, uno dei più grandi del Mediterraneo.
Photo Credits Cover (Palermo vista dal campanile di San Giovanni degli Eremiti): tabbiska Porto di Palermo: Pietro Columba La Città e Castello Utveggio: Carlo Columba