Riprendiamo il nostro percorso enogastronomico! Eravamo rimasti al pranzo alla Masseria Didattica Sierro Lo Greco: qui abbiamo degustato le specialità tipiche del territorio come le olive, le mozzarelle, le focacce con le cipolle, le orecchiette e chi più ne ha più ne metta.
Dopo pranzo ci siamo ritrovati a parlare con Roberto, il proprietario della Masseria Sierro Lo Greco, che ci ha un illustrato la sua idea di organizzare la proprietà non solo come struttura ricettiva ma, soprattutto, come un luogo dove poter far scoprire ai più giovani le bellezze del territorio in cui crescono in modo divertente grazie agli spazi come il “Liber Bosco” o il “Parco Avventura” ideati per i ragazzi e fruibili liberamente.
Salutiamo Roberto, i suoi asini, conigli, galline e gatti e ripartiamo per un viaggio di 30-40 minuti: direzione Matera, città designata ad essere Capitale della Cultura del 2019.
Qui, per la seconda volta nella giornata, rimango senza parole davanti alla bellezza della città.
Avevo già visto immagini della “città dei sassi” ma mai mi sarei aspettato di rimanere così impressionato nel trovarmeli davanti.
Accompagnati dalla guida archeologica Nicola Taddonio, abbiamo iniziato ad esplorare il centro storico partendo da Piazza Vittorio Veneto. La prima tappa del nostro tour è la cattedrale, la cui facciata è in fase di ristrutturazione, da qui siamo scesi lungo le vie cittadine e ci siamo ritrovati, senza neanche accorgercene, sull’altro lato del Sasso Caveoso, dove è impossibile non impressionarsi davanti alla Gravina di Matera.
Non esagero dicendo che Matera è una delle città più fotogeniche che io abbia mai visitato; camminando tra le vie capita ogni tanto di ritrovarsi dal nulla fermi ad ammirare un angolo, uno scorcio, un gatto su una trave in mezzo al nulla.
Sono sicuro che non è una questione di sensibilità: questa città sarà in grado di affascinarvi a qualsiasi età, perché è una città senza tempo con una storia da raccontare e da sentire sulla propria pelle.
Al calare del sole arriva anche la pioggia che ci fa riparare in attesa del nostro transfer: dobbiamo rientrare a cambiarci perché ci attendono alla Tenuta Orsanese per quella che sarebbe stata “La Cena”.
La Tenuta Orsanese si trova a Ginosa Marina, sempre in provincia di Taranto, dispone di quattro camere e di un ristorante che propone la cultura gastronomica locale rivisitata in chiave contemporanea, utilizzando ingredienti a km0 (la stessa azienda produce molte delle verdure che vengono utilizzate nei piatti).
Passata anche la seconda notte al Sant’Andrea, il martedì mattina ci svegliamo presto e prepariamo i nostri bagagli perché ci accingiamo a salutare la zona di Castellaneta per spostarci verso Manduria: la terra del Primitivo.
La nostra eno-giornata inizia all’Agricola Erario, azienda con sede a Manduria nata da una famiglia che produce vino da tre generazioni e che oltre a raccogliere l’uva ha anche terreni di olivi e ortaggi.
Qui, insieme al GAL Terre del Primitivo, facciamo una breve visita all’interno della cantina dove viene prodotto il vino, visitiamo il negozio per poi recarci fuori e iniziare la nostra giornata di degustazioni (alle 11 del mattino!).
Dopo aver assaggiato tre splendidi vini, ci dirigiamo verso la seconda cantina che visiteremo in questa mattinata: le Cantine Soloperto.
Situate lungo la SS7 che da Manduria va verso Sava, le Cantine Soloperto sono una grande realtà nel mondo del Primitivo di Manduria, hanno una produzione che si aggira intorno ai due milioni di bottiglie l’anno e sono stati tra i primi a imbottigliare il Primitivo in purezza ancor prima della legge sulle DOC.
Dopo essere scesi nella cantina storica, siamo risaliti per il secondo appuntamento con degustazione della giornata, che stavolta si è svolto nel punto vendita.
Altri tre tipi di vino, accompagnati da degli stuzzichini, tutti molto buoni, con una loro personalità.
Abbandoniamo le cantine Soloperto ringraziando per l’accoglienza e ci spostiamo nuovamente, questa volta verso Avetrana dove andiamo a scoprire l’interno del frantoio dove si produce l’Olio De Padova.
All’interno del frantoio vengono processate le olive degli ettari circostanti attraverso una serie di macchinari che realizzano un olio di alta qualità e di differenti tipi. Per assaggiarlo però ci siamo dovuti spostare di qualche km, più precisamente alla Masseria Bosco, dove abbiamo pranzato.
Una lunga serie di antipasti, accompagnati da due tipologie di primi e un secondo, delizioso, ci hanno dato il colpo di grazia e non ci hanno reso capaci di alzarci dal tavolo fino alle 15.30!
Il programma però è spietato e non ammette soste non pianificate, ecco perché siamo risaliti sul transfer per tornare verso Manduria, al “Museo della Civiltà del Vino Primitivo”.
Qui, sottoterra, è allestito un percorso dove sono esposti gli utensili e gli oggetti di uso comune che venivano usati dagli agricoltori negli anni passati. Camminando per la mostra si fa un tuffo nella storia per capire le tradizioni e la culture che legano indissolubilmente questa Terra al Vino che viene prodotto: il Primitivo.
Finito il tour, siccome non ci facciamo mancare mai niente, prendiamo parte all’ennesima degustazione giornaliera, dove abbiamo avuto il privilegio di assaporare un primitivo in purezza che è qualcosa di unico (a volte me lo sogno la notte!).
Usciti dal Museo ammiriamo un bellissimo arcobaleno (sogno o son desto?), ma la giornata ancora non è conclusa, l’ultima tappa del nostro tour è al Parco Archeologico delle Mura Messapiche, sempre a Manduria.
Qui, con un ingresso di soli 3€, si può ammirare l’incredibile “Fonte Pliniano” e ciò che rimane delle antiche Mura Messapiche.
Il Fonte Pliniano prende il nome da Plinio il Vecchio, che lo descrive nella “Historia Naturalis”, e si trova all’interno di una grotta naturale di 18 metri di diametro e 8 metri di altezza, resa magica dalle belle luci che illuminano il pozzo e dal suggestivo rumore dell’acqua che scorre intorno.
Tornati in superficie abbiamo fatto una breve passeggiata tra le Mura Messapiche per poi abbandonare Manduria in direzione Maruggio, qui abbiamo cenato e trascorso l’ultima notte alla Masseria Pepe.
In questo complesso di una rara bellezza troverete una serie di mini-appartamenti (tutti dotati di angolo cottura) ricavati all’interno di una Masseria molto elegante, una piscina (non ho saputo resistere alla tentazione di tuffarmi anche se erano le 19 del 7 ottobre), dei cavalli a disposizione per le escursioni, e una calorosissima accoglienza (per non parlare del cibo!).
Il nostro tour enogastronomico purtroppo si conclude qui, siamo molto felici di avere avuto l’opportunità di scoprire una zona di cui raramente si trovano notizie.
La Puglia è una grande Regione e grazie al progetto #Teinet siamo riusciti a vivere per tre giorni un territorio che difficilmente avremmo visitato.
Alla prossima!
Foto e post di Alessandro Marazia
1 Comment
bellissimo questo percorso :)
http://www.bbmarcopolo.com/it/