Watamu è una località del Kenya che si affaccia sull’Oceano Indiano, si trova tra Malindi e Mombasa e la sua spiaggia è una delle più belle di tutta la costa del Kenya. Piccole isole si frappongono tra il lungo bagnasciuga e l’oceano, sabbia bianca e fine consente di compiere lunghe passeggiate ammirando da vicino lo splendido parco marino. Il Parco Marino di Watamu, che assieme al Parco Marino di Malindi appartiene alla Riserva Nazionale Marina di Malindi, rappresenta un paradiso naturale davvero incontaminato, dove è possibile usufruire della possibilità di scoprire un mondo sommerso e coloratissimo, ricco di coralli e pesci tropicali. All’interno del Parco Marino di Watamu si trovano oggi alcuni villaggi turistici, anche a gestione italiana.
Alla stazione di Mombasa ci aspettava la nostra guida, lo avevamo contattato tramite internet, non sapevamo dunque cosa aspettarci. Su internet i commenti su guide e beach boys si sprecano, alcuni entusiasti, alcuni allarmisti… a noi fortunatamente, con Giovedì, è andata davvero molto bene!
Abbiamo impiegato più di due ore per arrivare a Watamu, località che si affaccia sull’Oceano Indiano e propone una delle migliori spiagge della costa, a ridosso della barriera corallina e del parco marino. Durante il tragitto Giovedì ci ha fornito alcune nozioni di Swahili (la lingua nazionale), ci ha spiegato come evitare le fregature più comuni e come la gente vive nella sua zona. È risultato da subito molto simpatico, è abituato a lavorare con gli italiani e sa decisamente come interagire.
Una volta arrivati ci siamo subito resi conto che Watamu è per turisti, decisamente non per viaggiatori. Ogni anno durante la stagione che va da metà luglio a metà aprile, questo paesino si riempie di kenyoti che giungono qui dai villaggi vicini per lavorare, i mesi restanti invece si svuota, rimane solo la piccolissima comunità di residenti musulmani. In pochi chilometri quadrati si concentrano un sacco di villaggi turistici con i relativi ristoranti, ben quattro banche e numerose residenze private che è possibile affittare per la propria vacanza.
Inutile dire che il mare, i colori, l’atmosfera sono mozzafiato, ma l’alta concentrazione di connazionali si vede, si fa sentire e ti fa decisamente vergognare. Nel piccolo supermercato Mama Lucy, non è raro assistere a scene in cui avventori italiani urlano “SCOLAPASTA” ai commessi, gesticolando come a riprodurne la forma, guardando il povero interlocutore come se fosse lui a deficitare nella proprietà di linguaggio. Non è raro vedere signore più bruciate che abbronzate, chiedere lo shampoo per i capelli secchi con balsamo incorporato della tal marca, sbuffando se il negozio ne è sprovvisto (per la cronaca è provvisto di un’altra marca altrettanto famosa). Se vi sembrano comportamenti normali, vi ricordo che i commessi parlano la lingua della propria tribù, lo Swahili, l’Inglese e decisamente bene l’Italiano, se gli sfugge la parola “scolapasta” provate a spiegarglielo in una delle altre tre lingue che parlano… se le sapete! Altro consiglio che mi sento di elargire invece agli affetti da tricoparanoia… per due settimane potete anche cambiare marca o portarvi lo shampoo da casa. Dopo appena due ore siamo ritornati a parlare in inglese; ma tranquilli: italioti a parte, il Kenya è bellissimo! Non scoraggiatevi, presto parleremo anche di quei connazionali che, a dispetto del turista medio, sono in questo meraviglioso paese con attitudini assai diverse, di cui andiamo fieri.
Le spiagge sono incantevoli, ma risentono molto delle maree; hanno provato a spiegarci le fasce orarie di alta marea in ognuna di queste, ma sinceramente non siamo riusciti a memorizzarle, tutto sommato a noi piaceva goderci il mutare del paesaggio durante la giornata.
Su consiglio di Giovedì abbiamo soggiornato al Marijani Holiday Resort, piccolo residence a 50 metri dalla spiaggia “Watamu Beach”. Il personale è davvero accogliente e abbiamo speso circa 35 Euro al giorno per un appartamento con camera, bagno, soggiorno con cucina e resede privato con divanetto. Quello che colpisce di più di questa struttura sono l’immenso giardino e la gradevole facciata in pietra gialla.
Per le comunicazioni consigliamo di acquistare una sim card della Safaricom, è conveniente, pronta all’uso e non occorre nessuna registrazione con i propri documenti, in quella zona inoltre è possibile collegarsi in 3G.
Per quanto sia poco legato alla routine quotidiana, c’è una cosa di cui non posso fare a meno quando se ne presenta l’occasione, la colazione al bar! Qui sono caduto in piedi perché sulla via principale c’è “Lo Spuntino” , con le sue torte fatte in casa, il caffè Palombini e un discreto cappuccino. Quando arriva il momento di pagare sembra proprio di essere in Italia, ma è giusto così, se pretendi un cappuccino a cinquemila chilometri dal bel paese, sei vittima della tua stessa idiozia e quindi meriti di pagarlo come a casa! Inoltre i due gestori, kenyota lui e italiana lei, sono davvero cordiali e simpatici, siamo dispiaciuti di non aver provato anche la loro cucina, perché il menu era davvero invitante.
Per rimanere in tema italianità nel mondo, consigliamo invece la pizza del “Casinò“, locale situato poco più avanti, dall’ambiente intimo e molto carino, ottimo anche il resto del menù, meno buono il prezzo, ma nei locali per turisti il rapporto qualità prezzo è sempre sproporzionato.
Altro locale degno di menzione è il Mami, vicino a Mama lucy, qui è possibile noleggiare una moto a circa cinque euro il giorno. Noi l’abbiamo usata principalmente per sbagliare strada, siamo andati da Watamu a Malindi passando per lo sterrato lungo la costa, vi assicuro che un’esperienza del genere non ha prezzo! In un tratto siamo pure rimasti impantanati nella sabbia, ma di questo non abbiamo testimonianza fotografica purtroppo!
Dietro a Mama Lucy invece c’è un altro locale, all’aperto, di cui non ricordiamo il nome, ma lo consigliamo perché i prezzi sono onesti ed è possibile passare qualche ora in allegria.
Se come invece spero, siete alla ricerca di cibo locale, non avete che l’imbarazzo della scelta, potete fermarvi ad una delle numerose baracchine e sperimentare, qui i prezzi sono iniqui e il gusto appagante.
Nei prossimi post vi racconteremo le strutture più interessanti e tutte le attività che vi consigliamo di provare durante il vostro soggiorno in Kenya. Continuate a leggerci!
3 Comments
[…] La vita a Watamu […]
Avere una guida di nome Giovedi (non inventato) è già una bella partenza per conoscere meglio un paese africano, con le suggestioni di “Out of Africa” nella testa.
Doversi vergognare dell’arroganza e della povertà culturale di nostri concittadini invece sarebbe un’esperienza di cui si farebbe volentieri a meno e capita, invece, troppo spesso anche senza andare in Kenia,
Fortunatamente ci sono tanti italiani di cui andare fieri! Vi racconteremo di belle persone nei prossimi post ;)