Se penso alla Vespa, immagino il momento del “sì” lungimirante di Enrico Piaggio alla visione di Corradino D’Ascanio, il progettista che è riuscito a definire un Paese. La Vespa fa parte della storia italiana a tutti gli effetti: nata nel 1946 è uno degli esempi migliori del genio italiano. Il suo destino era di entrare nel mito: un mito operaio, un mito per giovani innamorati, un mito di libertà nell’Italia ottimista. La Vespa ha inaugurato l’Era del turismo e ha definito l’appartenere ad un gruppo. Se penso alla Vespa riemergono ricordi languidi, di lunghe estati calde ed assopite vissute senza rancori e senza aspettative per non perdersi nemmeno un momento del presente, in cui comunque ed inevitabilmente passato e futuro si ritrovavano a danzare senza sosta. Se chiudo gli occhi posso sentire il suono del motore e il canto delle cicale, l’asfalto bollente che scorre come un fiume in piena sotto i miei piedi. Riecheggia quell’istante di perfezione assoluta, in cui il mio cuore in frantumi sembrava aver trovato una nuova dimensione, ricolma di armonia e fiducia, nel bel mezzo di un’anonima giornata di fine Agosto, in sella ad una Vespa ET2. Se penso alla Vespa vedo il volto, i sorrisi e gli sguardi delle mie più amiche più fidate. Le vedo arrivare eleganti e decise sulle loro due ruote firmate Piaggio.
Se penso alla Vespa, oggi, penso “#VespaExperience” e rivivo un weekend in cui mi sono sentita parte del mito, finalmente alla guida di una nuovissima Vespa Sprint color “giallo Positano” tra le colline della mia bella Toscana, assieme ad un gruppo di persone di età, provenienza, estrazione, professioni e personalità molto diverse. Tre mesi fa Vespa ha lanciato il concorso #VespaExperience per promuovere la gamma 2014 e lanciare il nuovo sito web dedicato a tutti gli appassionati “www.vespaexperience.it” una piazza digitale dove ritrovarsi e condividere emozioni, dove ricevere sconti esclusivi e prenotare test rides. Otto fortunati provenienti da tutta Italia, assieme ad un accompagnatore, hanno avuto l’opportunità di provare i nuovi modelli in Toscana e noi li abbiamo accompagnati per raccontare l’evento in diretta.
Ci hanno assegnato (in modo casuale) le Vespe, io avevo puntato la solare Vespa giallo Positano e il destino ci ha volute assieme. Abbiamo fatto tre soste: Castello di Brolio (con visita alla cantina e una piccola degustazione), Monteriggioni (uno dei borghi più affascinanti del Chianti, protetta da antiche mura difensive ottimamente conservate) e infine San Gimignano (la Manhattan del medioevo), il giro è stato impegnativo dato che abbiamo percorso circa 150 chilometri.
Durante la giornata mi sono sentita parte di qualcosa di grande ma semplice, in un tempo sospeso e immortale, come se generazioni diverse vivessero tutte nello stesso istante. Non esisteva solo il 2014, esistevano gli anni 50-60-70-80 in compresenza. Ad un certo punto ho esclamato “Mi sembra di essere una comitiva degli anni ’70”, eppure ero con un gruppo di persone conosciute da poche ore, su un mezzo che guidavo per la prima volta, su strade che non conoscevo. Abbiamo riso, ci siamo superati a vicenda, ci scambiavamo messaggi gestuali (togli la freccia, rallenta, vai avanti, stai dietro), abbiamo annunciato il nostro arrivo nei centri abitati con il clacson, abbiamo risposto ai saluti dei turisti e delle persone che incrociavamo. Il momento più emozionante? Quando abbiamo incontrato un Maggiolino con una Vespa d’epoca sul tettuccio, il ragazzo che guidava ha iniziato a suonare il clacson a festa e ci ha salutato con la mano fuori dal finestrino. Ti senti parte di una famiglia allargata, che riesce a contagiare tutti con la propria freschezza. Una nota sul clacson: generalmente è una cosa che non sopporto, ma vi assicuro che anche voi, al mio posto, non avreste saputo resistere! Il momento più buffo? quando una Vespa si è posata sul parafango anteriore della mia Vespa. I nuovi modelli sono un omaggio alle Vespe dal carisma sportivo del passato: un’evoluzione della Sprint 150, prodotta a metà degli anni ’60 e famosa (anche) per il curioso faro trapezoidale che è stato ripreso nella nuova Sprint, e la rinascita della Primavera “sportiva” prodotta negli anni ’70. Le differenze estetiche tra la Primavera e la Sprint sono sottili, ma quando vengono individuate appare evidente il distacco: la Sprint è più aggressiva, la Primavera è più dolce e spensierata. Inoltre la Sprint ha i cerchi in alluminio da 12″, più grandi rispetto alla Vespa Primavera. Entrambe hanno consumi da record, sono molto maneggevoli, brillanti e si comportano molto bene anche sullo sterrato. Non mi dilungo ulteriormente sugli aspetti tecnici, perché non sono una esperta anche se amo le due ruote da sempre. La passione forse me l’ha passata mio padre, che mi veniva a prendere in scooter all’uscita delle elementari e che tutt’ora possiede solo un due ruote. Da piccola spesso sognavo di guidare uno scooter volante ed a quattordici i miei genitori mi hanno regalato il motorino, sono stata la prima ragazza del mio anno a riceverlo! Circa sei anni fa ho preso la patente A3 e per qualche tempo ho guidato la moto di mio fratello. Sono alcuni anni che non possiedo uno scooter e devo dirvi la verità, mi manca davvero tanto. Il weekend #VespaExperience non ha fatto altro che aumentare la mia voglia di un due ruote mitico come la Vespa… giallo Positano, ovviamente.
Mentre escogito un piano per colmare questo vuoto (se volete sostenere la mia causa twittate #unoscooterperki), sono entrata a far parte della community di vespisti per scoprire tante storie e accedere ai contenuti esclusivi riservati agli utenti di VespaExperience.it. Ogni appassionato della mitica Vespa può raccontare le proprie emozioni ed esperienze più coinvolgenti, pubblicando su Facebook, Twitter o Instagram un contributo con hashtag #VespaExperience. A voi cosa viene in mente se pensate alla Vespa?