Solitamente quando si viaggia in paesi “esotici” è necessario effettuare una serie di vaccini per gravi malattie che in Europa e nel Nord America sono state debellate già da diverse decine di anni. Alcune destinazioni richiedono vaccini obbligatori, mentre la maggior parte di esse no. Per l’India e per il Kenya, ad esempio, non ci sono vaccinazioni obbligatorie, ma caldamente consigliate. Ci siamo quindi recati all’ufficio dell’Asl preposto alla vaccinazione dei viaggiatori ed abbiamo preso un appuntamento. Una settimana dopo abbiamo avuto il colloquio con il medico che dopo pochi minuti di conversazione riguardante le dinamiche del viaggio ci ha consigliato quattro vaccini: Tifo, Febbre Gialla, Epatite A ed il richiamo per la Poliomielite. Per la prima patologia ci sono state prescritte e consegnate delle compresse da assumere a pranzo o a cena a giorni alterni fino all’esaurimento del blister. Gli altri tre sono classici vaccini somministrati tramite iniezione. Il costo di questa indispensabile fase è stato di circa 24 euro a testa per la visita e 75 euro per i medicinali, ovvero 99 euro a testa tutto compreso. Anche se la cifra non è bassa, si tratta di una spesa irrinunciabile viaggiando in paesi con condizioni igienico-sanitarie pessime. Al termine della somministrazione dei vaccini ci sono stati consegnati i nostri libretti delle vaccinazioni ed i bollettini postali per effettuare il pagamento. Quelli per la visita sono nominali e quindi ce ne sono stati consegnati uno a testa, mentre per i vaccini è stato possibile avere un solo bollettino per entrambi. Nel nostro caso abbiamo dovuto riconsegnare le ricevute di pagamento allo stesso ufficio dell’Asl.
Il grande assente fra questi vaccini è quello della malaria. Intanto va precisato che al momento un vaccino efficace contro la malaria non esiste. Si possono però assumere farmaci antimalarici volti a prevenirla, ma nessun trattamento preventivo garantisce al 100% l’eliminazione del rischio e perciò è consigliato sottoporsi all’esame del sangue per la ricerca dei plasmodi, i protozoi che causano questa infezione, per ogni episodio febbrile che insorge durante il viaggio o dopo (anche a distanza di diversi mesi dalla prima esposizione). I farmaci antimalarici ci sono stati sconsigliati da alcuni amici che hanno viaggiato in Messico, India e Burkina Faso e neanche il medico dell’Asl ha insistito su questo punto, anche se ci ha fatto presente che possiamo richiedere il trattamento al nostro medico curante. Ho riportato al medico l’esperienza degli amici, essi mi hanno raccontato che nei paesi in cui la malaria è diffusa, gli ospedali forniscono trattamenti antimalarici molto efficaci nel momento dell’insorgenza della malattia, come a dire che tanto vale farli al momento dell’insorgenza e non prima. Il medico ha annuito, aggiungendo però una frase poco rassicurante: “Certo… bisogna però vedere se la riconoscono in tempo!!!”.
Per fortuna non siamo tipi scaramantici!
Vi segnaliamo il link di seguito, da cui riportiamo anche un estratto con informazioni utili sulla malaria e la sua prevenzione, che innanzi tutto deve essere di tipo meccanico.
Ha lo scopo di impedire o ridurre al minimo le punture delle zanzare. Il viaggiatore dovrà adottare le seguenti misure:
dormire in stanze con reti alle finestre o con aria condizionata, oppure usare zanzariere, specialmente per i bambini, abbastanza ampie da poterle rimboccare sotto il materasso; sarebbe bene anche impregnarle con insetticidi;
usare un insetticida al piretro per eliminare eventuali zanzare;
chi sta fuori dopo il tramonto dovrebbe indossare vestiti che non lascino scoperte parti del corpo (camicie con maniche lunghe, pantaloni lunghi, ecc.); preferire abbigliamento di colore chiaro, perché i colori scuri attraggono le zanzare;
spalmare o spruzzare le parti del corpo che rimangono scoperte con insetto-repellenti (da evitare il contatto con le mucose o con gli occhi), tenendo presente che il sudore riduce l’effetto di tali preparati;
- ricordare infine che le zanzare sono molto attive al buio, all’umido e al caldo.
3 Comments
Ciao Maria, abbiamo provato l’ospedale in Kenya, sinceramente quasi meglio che in Italia. Per la Malaria dipende anche dal periodo in cui si visita il paese. In Kenya chi ci vive da anni ci ha confermato che non ha mai visto un caso di malaria. In India effettivamente è un altra storia (anche li malaria inesistente in determinate zone), ma gli ospedali non ci hanno convinto per niente. Ad ogni modo abbiamo fatto i vaccini quasi 5 mesi prima di partire.
Ciao, mi dispiace doverti dire che, ancora una volta, ci sono medici che danno informazioni errate: i vaccini e la profilassi che vi ha consigliato è perfettamente inutile, non solo, ma se non fatta parecchi mesi prima, vi rende ancora più fragili e a rischio di prendervi qualche altra malattia.
Bastano le regole del buon senso per non prendere queste malattie, evitando inutili vaccini che non fanno altro che indebolirvi; ha sbagliato inoltre a non consigliarvi di fare la profilassi antimalarica, l’unica per cui seguire le regole del buon senso non basta. E’ vero che nei paesi in cui è diffusa esistono farmaci e terapie, ma hai mai provato a trovarti in un ospedale in India???
Peccato la disinformazione da parte del settore che dovrebbe essere il più importante: la salute.
secondo me qui a pisa ci sono più zanzare che in altri posti!