Da Bangalore siamo atterrati all’aeroporto di Dabolim: piccolo, ma affollato di persone in procinto di godersi le spiagge, il relax o la vita notturna. Il Goa è lo stato più piccolo dell’India, ma ha la più alta densità abitativa di tutti gli altri stati indiani. Qui è nato, negli anni sessanta-settanta, un sottogenere della musica trance detta appunto “goa” e questa località era famosissima tra le comunità hippy per i suoi festini in spiaggia e la facilità di reperire droghe di ogni genere. Di quel passato adesso rimangono per lo più qualche ricordo e qualche testimone oculare, che si è definitivamente sistemato tra palme e banani. Il governo negli ultimi anni ha messo in atto una dura azione repressiva, grazie a nuove leggi e controlli serrati. All’aperto, ad esempio, non è permesso tenere musica ad alto volume tra le 23 e le 6 del mattino e difficilmente viene organizzata una festa senza autorizzazione, perché i controlli sono diventati davvero severi. L’unico periodo in cui viene chiuso un occhio, anche per ragioni economiche, è il periodo tra natale e capodanno, che è anche quello di maggior affluenza turistica. A livello climatico il periodo tra dicembre e febbraio è il migliore, perché è quello della stagione temperata: di giorno fa caldo, ma ventilato quindi gradevole; la sera le temperature si abbassano fino ai 20° garantendo sonni tranquilli. Il periodo dei monsoni, invece, si colloca generalmente tra giugno e settembre.
Dopo più di un mese e mezzo di nomadismo, finalmente ci siamo fermati a Siolim per ben 13 giorni. Grazie al suggerimento di alcuni amici abbiamo prenotato un appartamento al “Shambala Guesthouse Resort” immerso nel verde e lontano dalla confusione, ma a soli venti minuti dal mare.
Lo Shambala Guesthouse Resort dispone di due appartamenti molto spaziosi ed accessoriati e di circa quattro camere con frigo e balcone. I proprietari sono una coppia di svizzeri che hanno previsto ogni comfort, a disposizione degli ospiti ci sono: una piscina tenuta benissimo, un tavolo da biliardo e uno da ping pong. Su richiesta è possibile pranzare e cenare allo Shambala ad un prezzo veramente onesto. L’appartamento non è dei più economici che si possano trovare (in particolare se si intende restare a lungo), ma è decisamente competitivo, sopratutto nel periodo tra natale e capodanno: 35 euro al giorno (non a persona, ad appartamento!). Quasi in tutta la struttura è disponibile il wi-fi a 500 rupie a settimana (meno di 8 euro) e inoltre è possibile noleggiare degli scooter a prezzo di mercato: 300 rupie al giorno.
Fortunatamente la benzina non ha i prezzi folli come in Italia e se comprata alle baracche o ai negozietti per strada viene a costare 80 rupie al litro (1,20 euro), mentre se si raggiunge un distributore si spendono circa 60 rupie al litro (0,90 euro). Qui è davvero diffuso l’uso del due ruote, sia tra i turisti sia tra gli indiani, ed effettivamente si è rivelato un mezzo indispensabile per muoversi e visitare i luoghi d’interesse culturale senza avere l’angoscia del parcheggio. Alessandro non ama questo mezzo e quindi ha fatto fatica ad accettare la situazione, mentre io adoro andare in moto e in scooter: mi trasmette un senso di libertà unico.
L’uso del casco, pur essendo per legge obbligatorio, è decisamente opzionale. Gli stessi poliziotti non lo indossano e men che mai i residenti, sopratutto per le tratte brevi. Le strade sono piene di dossi dissuasori della velocità, quindi è difficile che ci si trovi in situazioni tali da sentire la necessità di una protezione. Però è anche vero che quando ci siamo spostati più a sud per andare a visitare Old Goa e Panjim, percorrendo la trafficata National Highway 17, ci siamo sentiti un po’ incoscienti a viaggiare senza casco. In ogni caso il due ruote rimane il mezzo più comodo e sensato per muoversi in tutto lo stato di Goa.
Ci sono davvero tante cose che possiamo raccontare della zona nord dello stato di Goa, quindi abbiamo deciso di raggruppare tematicamente le nostre esperienze invece di scriverle in ordine cronologico. Questo dovrebbe anche favorire la ricerca di informazioni pratiche per chi vorrebbe, un giorno, passare una vacanza a Goa. Iniziamo a parlarvi delle spiagge che abbiamo provato e nel post successivo vi consiglieremo tutto il resto: “Cosa visitare” e “Dove mangiare e dove comprare“. Stay tuned.
SPIAGGE
Le spiagge sono tantissime e purtroppo noi abbiamo visitato solo quelle a Nord. Ci avevano detto che era meglio evitarle perché affollate e poco pulite, ma in realtà ci siamo trovati piuttosto bene. Ovviamente alcune sono più deserte di altre, però nessuna ci è sembrata invivibile. Al sud sicuramente ci sono spiagge come Palolem, Agonda, Patnem e Polem che sono più solitarie e meno soffocate dai locali, ma non c’è molta differenza se si va a considerare l’acqua. Infatti questo è un piccolo difetto di Goa. Noi siamo stati benissimo, i tredici giorni sono volati via e le spiagge con le palme sono incantevoli, ma non aspettatevi molto dal mare! È pulito, ma di certo non è cristallino o da sogno come altre località (Maldive, Zanzibar, Seyschelle etc). Ecco un piccolo riassunto delle spiagge che abbiamo visitato:
Ashvem – È una spiaggia ancora lontana dal grande affollamento turistico, ma proprio per questo è molto più probabile che qualche abile venditore da spiaggia decida di non darvi pace. Noi siamo stati intrappolati da una donna che ci ha raccontato la sua vita e quella dei figli, per poi chiederci di raccontarle la nostra. Alla fine è stato impossibile rifiutarci di comprare qualcosa e ovviamente a caro prezzo. Evitate di farvi imbambolare troppo, come è successo a noi, e sappiate che al Wednesday Flea Market di Anjuna troverete le stesse cose almeno a metà prezzo. L’unica cosa per la quale non mi è pesato spendere di più è stata la “ceretta” con il filo che, tenuto in tensione e arrotolato, strappa i peli cutanei.
Esperienza divertente, anche se continuo a preferire la ceretta a caldo. La spiaggia è davvero grande e qui abbiamo trovato il prezzo più basso per i lettini: 50 rupie a persona per tutto il giorno o gratuito se si decide di pranzare allo shack che affitta i lettini. Il mare? In generale sulle coste indiane non c’è un gran mare, né cristallino né sporco, e questo vale per tutte le zone seguenti, tranne un’eccezione particolarmente negativa.
Morjim – Questa è una spiaggia poco più a sud di Ashvem e altrettanto deserta. Ovviamente ci sono delle strutture che offrono servizi di ristorazione e pernottamento, così come qualche venditore con prezzi folli rispetto alle spiaggie più affollate o a quelli che si trovano nei mercati di Anjuna e dintorni. L’unico aspetto da non sottovalutare è che vicino a questa spiaggia spesso attraccano delle navi e l’acqua potrebbe essere decisamente più torbida.
Arambol – È una delle zone storicamente preferite dagli hippies e non sarà difficile scorgere qualche sessantottino incallito che ha scelto Arambol come fissa dimora. La stradina che porta alla spiaggia è affollata di bancarelle su entrambi i lati e man mano che si prosegue diventa sempre più stretta. Proprio su questa strada si trova l’ingresso di una scuola famosa di Yoga, la Himalayan Iyengar Yoga Centre che organizza qui corsi da metà novembre a metà marzo. L’ambiente è più confusionario delle prime località, ma ci sono meno venditori sulla spiaggia. Anche qui abbiamo pagato 100 rupie per due lettini. Avevamo programmato di mangiare da Fellini’s, un ristorante italiano proprio alla fine della Main Arambol Beach Road, dove sembra che servino una pizza eccellente. Purtroppo però il locale apre solo di sera e quindi abbiamo ripiegato su uno dei ristoranti sulla spiaggia, ma non è stato niente di memorabile eccetto per il prezzo: 500 rupie in due (7 euro) per un pranzo di pesce!
Anjuna – Questa spiaggia è quella solitamente scelta dai giovani di tutto il mondo per passare le proprie vacanze durante il periodo di altissima stagione tra natale e capodanno. Tra tutte quelle più sviluppate questa è una delle migliori. La spiaggia non è grande come quelle più a Nord, ma c’è un’ampia scelta di bei locali, alcuni rialzati, da cui è possibile godere una vista magnifica sul mare. Qui il turismo russo predomina e sono fin troppi i gruppi di indiani di mezza età che osservano le ragazze in costume. Però l’ambiente è moderatamente festaiolo e meno squallido di Arambol. Anzi, questa spiaggia ci ha riservato una sorpresa, anche se parzialmente triste. Il giorno in cui ci siamo stati noi era stata ritrovata una tartaruga marina, proprio nella zona più vicina a quella dove si tiene il mercato. Quando siamo arrivati alcune persone stavano scavando una buca per seppellire il corpo privo di vita di questo stupendo animale. Ci sono voluti cinque uomini per spostarla e, anche se è stato un momento triste, abbiamo potuto osservare da vicino una tartaruga marina. La prossima volta speriamo di vederne una in acqua ancora piena d’energia!
Secondo noi il momento migliore per visitare questa spiaggia è il mercoledì quando a sud del centro del paese si svolge il Wednesday Flea Market. L’ideale è fare un giro di ricognizione la mattina verso le 9/10 per poi dirigersi verso la spiaggia passando una bella giornata tra sole e bevute, godendo della vista sul mare offerta dalle terrazze dei ristoranti. A fine giornata è il momento giusto per tornare al mercato a comprare. Questo vi permetterà di ottenere prezzi più onesti e contrattando un po’ riuscirete davvero ad aggiudicarvi quello che desiderate per poche rupie.
Vagator – Vagator e Little Vagator sono due spiagge dislocate a Nord di Anjuna. Qui abbiamo trovato i lettini più “costosi”: 100 rupie a sdraio per un giorno intero, ma sono gratuiti nel caso in cui si pranzi nel locale a cui appartengono i lettini. Queste spiagge ci sono piaciuta di meno: sono corte e strette, ma c’è bella vista sull’interno, che in questa parte della costa è quasi montuoso.
Ad Anjuna e sulle spiagge di Vagator è facile avvistare delle mucche intente a godersi una giornata al mare, quindi è necessario stare attenti a dove si mettono i piedi, se non si vuole finire su un mucchio di “fortuna”.
Candolim – Questa zona, purtroppo, la citiamo solo per sconsigliarla: la zona di Candolim-Calangute-Baga è una delle più indicate per la vita notturna e per lo shopping, ma possiamo tranquillamente affermare che è una delle peggiori per passare una giornata al mare. Proprio qui si svolge il famoso Sunburn Festival, quattro giorni di concerti di electronic dance. Sulla spiaggia ci sono moltissime baracche tenute male e anche le sdraio non sono da meno. Il peggio però si trova proprio in acqua: a pochi metri dalla battigia sostano delle navi e delle piattaforme sospette. Il mare in India non è mai eccellente (eccetto nelle Laccadive e nelle isole di Andaman&Nicobar), ma qui diventa quasi spaventoso. Nonostante questo la spiaggia è piuttosto affollata e sono tanti i coraggiosi (o incoscienti) che fanno il bagno senza problemi.
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