Ci sono località in Italia, che proprio non ti aspetti: luoghi in cui è possibile ritrovarsi stupefatti ad osservare l’immensità della natura, la semplicità dei laghi, delle vallate in mezzo alle Alpi, senza alcuna presenza umana intorno, che possa rovinare l’atmosfera ed il paesaggio. La Val d’Ossola (o più semplicemente Ossola) è uno di questi posti.
Grazie alla Regione Piemonte e al #progettovetta, ci è stato permesso di partecipare ad un tour di 3 giorni, volto a scoprire alcune delle meraviglie che si possono trovare nella valle Ossola comprendente 38 comuni (Domodossola è quello più popolato) e poco più di 65’000 abitanti, e che, oltre alla natura che domina su un paesaggio mozzafiato, si presenta con una cultura ed una tradizione unica nel suo genere. Il tour è stato infatti organizzato con il supporto di guide ed accompagnatori molto preparati e con una passione ed un amore per il territorio senza eguali. Siamo partiti dalla città di Domodossola e subito ci siamo trasferiti nei Sacri Monti dove una volta si ergeva il Castello di Mattarella usato come baluardo militare: al Sacro Monte Calvario, uno dei gioielli della valle Ossola.
La Regione Piemonte nel 1991 istituì la Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte Calvario di Domodossola, inserendola nel quadro dei parchi piemontesi. Adesso fa parte dei sette Sacri Monti inseriti nel 2003 nell’elenco dei Patrimoni dell’Unesco ed ha al suo interno una serie di cappelle contenenti meravigliose statue rappresentanti la Passione di Cristo (diverse delle quali fatte da Dionigi Bussola).
Duecento metri sopra al santuario, esattamente a 551 m.s.l.m., abbiamo visitato il piccolissimo borgo di Anzuno (nome che in lingua walser significa “nessuno”, dovuto alla morte di tutti gli abitanti in seguito alla pestilenza del 1630). Attenzione, potreste rimanere spiazzati dalla valle Ossola: siete in mezzo alle montagne, circondati da un paesaggio mozzafiato e la pace regna sovrana intorno a voi. Non è un panorama che può godersi chiunque. Anzuno oggi è abitato da pochissime persone che tentano di mantenere e, dove è possibile, tramandare le tradizioni di una volta: possiamo infatti ancora oggi trovare il vecchio forno e il torchio settecentesco con cui si faceva olio e vino, oltre che a vari strumenti quali la brenta che veniva usata per trasportare vino. Continuando a girovagare per la valle Ossola, è impossibile non notare le case in pietra che ne caratterizzano il paesaggio. Queste sono le così dette “case walser”, espressione architettonica della etnia walser (popolo germanico che colonizzò anche la val d’ossola). Esse venivano costruite per dare dimora agli uomini ma anche agli animali: al piano inferiore infatti vi erano le stalle mentre al piano superiore le stanze per la famiglia.
Il luogo in cui è possibile trovare questa tipologia di case ancora intatte è Antrona Piana, situata nel comune di Antrona Schieranco (che conta solo 543 abitanti!). Nella piazza del paese, troviamo anche la Chiesa di San Lorenzo, costruita successivamente alla frana del 1542 (causa della creazione dell’attuale Lago) come ampliamento del già esistente Oratorio di San Rocco.
Continuiamo il nostro tour andando a visitare la magnifica chiesa di Baceno (o chiesa di San Gaudenzio) , ubicata a pochi chilometri da Crodo, in Valle Antigorio. I primi documenti che ci parlano della chiesa (inizialmente era solo una cappella) risalgono all’anno 1000, dove il vescovo di Novara la donò ai canonici di Santa Maria Novara. Subito, dalla piazza, notiamo a lato del portone della chiesa un gigantesco affresco dipinto (nel 1542) da Antonio Zanetti detto il Bugnante, raffigurante San Cristoforo con in spalla Gesù bambino. Arrivati all’ingresso, rimaniamo catturati dalla complessità e dalla ricchezza che questo gioiello di chiesa ci regala: mentre dall’esterno è possibile riconoscere elementi romanici, una volta dentro si rimane sbalorditi nell’accorgersi della dominanza dello stile gotico con cui si sviluppano le cinque navate, per poi rimanere totalmente esterrefatti nel constatare i numerosi affreschi in stile rinascimentale che adornano la totalità delle pareti e dei soffitti della chiesa.

Interno della chiesa di Baceno
Scesi da Baceno, siamo passati da Crodo, patria della bevanda analcolica Crodino, e non abbiamo saputo resistere alla tentazione di visitare il museo delle acque minerali. Questo contiene più di 80’000 etichette di acqua provenienti da tutta Italia (ancora in fase di catalogazione), e racchiude al suo interno una vasta collezione di macchinari usati nelle fabbriche per imbottigliare o gassificare l’acqua, oltre che ad una serie di bottiglie pregiate e di minerali molto interessante.
Il nostro piccolo tour storico nella valle Ossola finisce qui, ma la ricchezza artistica raccolta in queste valli è tutt’altro che terminata; purtroppo il nostro viaggio è stato breve e nonostante ciò ci sentiamo in dovere di consigliare questa meta a chiunque sia appassionato di natura, arte, storia e cultura (in queste montagne la Resistenza Partigiana fondò la Repubblica dell’Ossola nel 1944). Il paesaggio è ricco di elementi provenienti da varie culture e siamo sicuri che soddisferà la vostra sete di conoscenza. L’esperienza nella Valle Ossola non finisce qui… seguiteci col prossimo capitolo!
Articolo e foto di Alessandro Marazia
2 Comments
[…] navigatori capitati qui per caso: eccoci qui per raccontare la seconda parte del nostro blogtour in Val d’Ossola! Nel nostro piccolo viaggio di tre giorni (la prima parte la trovate qui), ci siamo ritrovati a […]
Bellissime foto, devono essere dei posti magnifici oltre che molto rilassanti, immersi nella natura e nella quiete con buon cibo e buon vino.