Posted by 100days on 27 Ott 2011 /
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Ho preso molte volte questo aereo, si perché dalla prima volta che ho messo piede sulla terra irlandese, nel lontano 2007, mi sono innamorata di questo paese, pur con tutte le sue piccole stranezze. Da allora sono tornata almeno 5 volte anche se solo per un weekend a Dublino, che rappresenta questo paese solo in parte (e forse non quella più autentica). Per Alessandro invece è la prima volta e spero tanto che gli piaccia.
L’aeroporto di Dublino è stato rinnovato ed ampliato negli ultimi anni ed ora ci si impiega un po’ di tempo per raggiungere l’uscita, anche se non si deve recuperare il bagaglio dalla stiva. Noi siamo atterrati alle 19.30 ed abbiamo raggiunto la fermata del bus solo alle 20.20. Adesso le fermate del bus di linea sono state spostate tutte più avanti, mentre quelle che si vedono appena usciti dall’aeroporto sono i bus privati che offrono un collegamento diretto al centro città, al costo di 6-8 euro contro i 2,30 euro del bus di linea (n°16a-41).
Per arrivare al Trinity College abbiamo preso il 16a che impiega quasi 45 minuti per raggiungere Dame street. Questi bus sono convenienti, ma ovviamente non sono pensati per i turisti e i loro bagagli. Il biglietto è possibile farlo prima di salire, alla biglietteria automatica di fianco alle fermate oppure direttamente a bordo, ma in tal caso dovrete essere forniti di monete per l’esatto ammontare della tratta, altrimenti non vi sarà consegnato il resto, ma solo una ricevuta. Potrete ritirare il resto mostrando la vostra ricevuta agli uffici della Dublin Bus (quello più centrale si trova al 59 Upper O’Connell Street) .
Questa volta abbiamo soggiornato a casa di un amico che lavora a Dublino da qualche mese, ma le scorse volte abbiamo utilizzato un metodo molto economico e divertente per dormire a Dublino, sicuramente adattissimo ai giovani: Hospitality Club. Questo metodo prevede un’iscrizione completamente gratuita al sito dell’associazione e la compilazione di un profilo che spieghi un po’ di cose su noi stessi e sulla disponibilità che abbiamo nell’ospitare altre persone. L’Hospitality Club o Couch Surfing (altra valida comunità similare) si basano su due principi fondamentali. Il primo è quello dell’affidabilità dell’ospite o dell’ospitante valutata tramite i feedback ricevuti ad esperienza compiuta. Dopo aver ospitato qualcuno o essere stati ospitati è fondamentale andare sul profilo dell’utente da “recensire” e compilare qualche riga che parli dell’esperienza vissuta, sopratutto se positiva. Appena iscritti è possibile chiedere ad amici o conoscenti di scrivere un commento su di noi, così da fornire qualche linea guida se intediamo chiedere ospitalità a qualcuno. Il secondo principio è quello della reciprocità, ovvero possiamo ricevere ospitalità gratuita nelle case degli iscritti, ma in teoria dovremmo essere disponibili ad offrila. Nel caso in cui si abiti ancora con i propri genitori può essere difficile ottenere il consenso, ma se spiegherete bene i vantaggi di una esperienza simile (come poter conoscere persone di paesi diversi, esercitare lingue straniere, offrire a giovani come voi l’opportunità di viaggiare senza spendere troppi soldi), sono sicura che molti accetteranno.
Non si è obbligati ad ospitare sempre e comunque. Le richieste arrivano, ma è possibile declinarle (come è possibile non ricevere ospitalità) e inoltre sul profilo c’è una sezione apposita per comunicare agli altri se e quanto (sempre o a volte) siamo disponibili ad ospitare, con i giorni preavviso che richiediamo per accettare le richieste. Non preoccupatevi neanche del fatto di avere o non avere una stanza per gli ospiti, anche questo punto è chiaro nei profili degli utenti. Nel profilo si specifica che tipo di accomodazione offriamo (tra cui pavimento e giardino per piantare la tenda!) e per quante persone.
Il profilo se ben compilato chiarisce al meglio ogni tipo di aspetto di una esperienza simile, completamente gratuita.
Hospitality Club e Couch Surfing funzionano nella stessa maniera, l’unica differenza evidente è la prevalente nazionalità degli utenti dei rispettivi network.Con Hospitality Club riceverete richieste per lo più dall’Est Europa e dall’Asia mentre con Couch Surfing è più probabile che prenderete contatto con paesi anglosassoni. Questo tipo di accoglienza permette di legare con persone provenienti da paesi diversi dal nostro, permette di esercitare lingue straniere e di viaggiare in modo decisamente low cost. Chiaramente è molto più adatto ai giovani.Un altro modo di viaggiare low cost, ma adatto a famiglie o persone adulte (con una casa propria), è quello dello scambio di case. Chiaramente questi metodi esigono flessibilità mentale e assenza di possessivismo verso oggetti e spazi che abitualmente ci appartengono. Io consiglio di provare almeno una volta queste modalità di viaggio, perché così potrete provare personalmente il grande vantaggio che un sistema del genere apporta alla nostra vita interiore, relazionale e anche, perché no, economica.
Durante il nostro soggiorno ha piovuto tantissimo, ben due giorni sui quattro passati nella capitale Irlandese, non siamo quindi stati in grado di visitare tutti i tipici posti di interesse storico e culturale (che ho comunque recensito grazie ai precedenti viaggi) . Non ci siamo fatti mancare però la Guinness Factory, il Phoenix Park ed il vicino Zoo di Dublino. Per quanto riguarda i posti dove mangiare abbiamo una new entry nei consigli utili: Jo’s Burger e una riconferma, Eddie Rocket’s.
Se siete interessati ad una guida completa sull’Irlanda, potete visionare la nostra
guida di viaggio su minube.it
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Il prossimo 100hours dove lo farete? è davvero carino il post!
What a really great read!!!
Molto interessante questo post! ;-)
Grazie Silvia! Dublino offre diversi spunti, per non parlare di tutta l’Irlanda. Hai visto il link al tour che proponiamo per visitare la terra dei leprecauni?