Dopo Ooty, la tappa successiva è Goa e per raggiungerla abbiamo deciso di prendere l’aereo da Bangalore, la città dell’high-tech. Per arrivarci abbiamo deciso di prendere un bus volvo da Ooty che parte alle 11.15 e costa 400 rupie a persona. Ce ne sono davvero tanti che partono dalla stazione dei pullman e generalmente si fermano tutti anche a Mysore. Il viaggio sarebbe stato di per sé lungo e stancante considerando che ci vogliono 8 ore per percorrere circa 275 chilometri, ma ovviamente il fato ci ha messo lo zampino, rendendolo ancora più estenuante. Dopo neanche due ore il bus decide di non voler proseguire! C’è un guasto e nonostante gli sforzi dell’autista e del suo braccio destro non si riesce a ripartire. Nel frattempo siamo dovuti scendere perché sul bus senza aria condizionata e con i finestrini sigillati ovviamente si soffoca!
Chiamate alla sede centrale, gente che entra nel motore, passeggeri che si trasformano in agenti del traffico, una ragazza inglese che sta viaggiando da sola e che si sente male, il cortile di una famiglia tramutato in stanza per gli ospiti. Queste sono alcune delle istantanee di quelle due noiosissime ore passate sul ciglio della strada aspettando un secondo mezzo. Ovviamente nel frattempo sono passati anche una marea di bus che non scommetteresti mai che funzionino e invece loro, alla faccia del nostro volvo moderno, non demordono!
A Bangalore siamo arrivati alle 22.30 e appena scesi ci siamo messi a discutere con un autista di tuk tuk che per fare pochi chilometri ci aveva chiesto la cifra folle di 500 rupie. Era tardi e non vedevamo l’ora di sistemarci (tra l’altro non avevamo prenotato, quindi eravamo anche molto tesi), ma non avevo nessuna intenzione di farmi fregare in questo modo! Il secondo tuk tuk invece ha avuto la decenza di sparare una cifra più plausibile e dopo un po’ di contrattazione abbiamo trovato un accordo con 200 rupie. Abbiamo chiesto di andare all’Hotel Empire, avevo letto che le camere erano buone, c’era il wi-fi e il prezzo ragionevole. Alla hall sono stati gentili e prima di decidere per la camera più conveniente (1200 rupie) ne abbiamo viste due. La cosa comodissima di questo hotel è che il check-out è dopo 24 ore dal check-in. Per noi che avevamo l’aereo il tardo pomeriggio del giorno successivo è stato davvero conveniente.
A Bangalore siamo stati davvero pochissime ore e quindi non possiamo dirvi molto sulla città. È certamente una grande metropoli ed effettivamente è facile trovare locali ed hotel con wi-fi, ma l’unico posto che abbiamo visitato e di cui vi possiamo parlare è il Visvesvaraya Industrial and Technological Museum. Dall’hotel abbiamo percorso buona parte della Mahatma Gandhi Road e qui abbiamo assistito ad una scena insolita…. i semafori, all’incrocio, vengono gestiti manualmente!
Ancora un po’ stupiti dal semaforo umano nella città dell’informatica, siamo arrivati al Visvesvaraya Industrial and Technological Museum assieme a una scolaresca. Il museo è aperto dalle 10 alle 18 e il biglietto d’ingresso costa solo 20 rupie.
Al primo piano sono esposti diversi oggetti che spiegano in modo semplice e divertente alcuni principi scientifici, ci sono oggetti del passato e motori di vari mezzi di locomozione, tra cui anche quelli di alcuni aerei. Moltissime dimostrazioni sono interattive, quindi la visita a questo museo risulta davvero divertente e spassosa.
Ma il meglio doveva ancora arrivare! Ai piani superiori ci sono due stanze, una dove vengono spiegati i differenti modi di produzione dell’energia (solare, eolica etc) e un’altra piena di giochi che dimostrano principi scientifici. Questa seconda stanza è ovviamente pensata per lo più per i bambini, ma ovviamente niente vieta a due adulti come noi di apprezzare la scienza divertente.
Qui abbiamo passato un’ora meravigliosa e se ci si trova a Bangalore per poche ore, visitare questo museo può essere un ottimo modo per passare il tempo.
Dopo il museo abbiamo pranzato con calma ed abbiamo quasi rischiato di perdere l’aereo. Da pochi anni è stato inaugurato un nuovo aeroporto, molto più grande e moderno, ma anche decisamente fuori mano. Non credendo che fosse così difficile trovare un mezzo per raggiungere l’aeroporto, abbiamo chiesto alla hall un taxi solo all’ultimo minuto. Il receptionist ci ha rimproverato e poi ha iniziato a chiamare diversi autisti, ma dopo venti minuti ancora non aveva trovato qualcuno che fosse disponibile. Dopo un momento di panico un signore accanto a noi ci ha suggerito di prendere un tuk tuk che ci portasse in direzione dell’aeroporto, almeno fin dove era disponibile a portarci, da li avremmo dovuto cercare un taxi. Ovviamente ci sono anche dei convenienti bus-navetta che partono dal centro, ma noi che eravamo in ritardo abbiamo dovuto seguire il consiglio del signore. Il tutto (tuk tuk + taxi) ci è costato attorno le 700 rupie; se invece avessimo preso il taxi chiamato dall’albergo avremmo speso tra le 900 e le 1200 rupie!
L’aeroporto di Bangalore non ci è sembrato così bello come dicono, ma è certamente nuovo e ben tenuto. Dopo questa breve sosta nello stato del Karnataka ci dirigiamo finalmente a Goa!
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7 Comments
[…] Bangalore la città dell’informatica […]
Bangalore è una città bellissima, con splendidi giardini botanici, peccato che voi non vi siate lasciati qualche giorno per visitarla! Merita davvero!
Inoltre ha ristoranti fantastici!!! Una colazione o un pranzo all’Holiday Inn di Bangalore, che ormai si chiama Bengaluru, è un’esperienza davvero indimenticabile!!!
Così come lo stato del Karnataka, molto più bello del Kerala, Mangalore, Mysore, Belur, Halebid, Sravanabelagola, Hassan: non si ha visto l’India se non si sono visitati questi posti!!!
[…] Bangalore siamo atterrati all’aeroporto di Dabolim: piccolo, ma affollato di persone in procinto di […]
davvero interessante il museo della scienza, e sicuramente buffo e in contraddizione con la modernita di questa citta il semaforo umano, come dite voi, certo vi è andata bene per l’aeroporto nonostante oramai avreste dovuto sapere come funzionano i tempi in india!!??
Il semaforo umano ci è piaciuto davvero tanto ;)) e per i tempi indiani, visto cosa è successo in Kenya, va detto che anche i nostri tempi spesso non sono da meno!
Calma e gesso, si direbbe qui, per muoversi in India…però poi vi siete fatti contagiare dalla lentezza rischiando di perdere l’aereo!
Il Museo della Scienza è davvero attraente.
Eh… Alla fine ce l’abbiamo fatta a perderne uno, proprio per chiudere in bellezza il viaggio ;)