È una primavera inaspettata, quella che ci ha accolto in Sicilia in pieno dicembre: il sole caldo, i profumi di arancio e delle piante aromatiche ci hanno accompagnato per tutto il tempo della nostra visita al Parco Archeologico Selinunte e dintorni (valle del Belice e Sciacca Terme). Il distretto turistico selinuntino è una vasta area compresa tra le Provincie di Palermo, Trapani ed Agrigento, volutamente lontana dal turismo di massa, fatta di piccoli borghi, riserve naturali e tradizioni artigiane e contadine che si tramandano di generazione in generazione.
I borghi nei dintorni del Parco Archeologico Selinunte
• Giuliana
Il piccolo Comune di Giuliana è arroccato su di un’altura all’estremità sud-occidentale dei Monti Sicani, ed incarna il fascino autentico dei borghi dell’entroterra siciliano. Nella centrale Piazza della Repubblica gli anziani del paese si ritrovano a discutere all’ombra degli edifici scorticati dal tempo, indossando le immancabili coppole. Dall’imponente Castello di Federico II di Svevia si gode di un magnifico panorama a 360 gradi sui campi e sulle vallate sottostanti, dove lo sguardo si perde verso sud, in cerca del mare. Guardando alla disposizione delle case poste immediatamente al di sotto delle mura, si nota il disegno di un’aquila con ali spiegate, simbolo di Federico II.
• Sambuca di Sicilia
Sambuca di Sicilia è un antico borgo di origine saracena in provincia di Agrigento, ed è riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia. Qui si passeggia per gli stretti vicoli del centro, che contrastano con le chiese di derivazione barocca. Ma Sambuca è soprattutto tappa della strada del vino Terre Sicane: qui si producono vini DOC rossi, bianchi e passiti, che potrete degustare nelle cantine locali. A fine giornata, però, ricordate di godervi il tramonto dalla terrazza belvedere.
• Castelvetrano
Arriviamo a Castelvetrano quando il sole è già calato, un po’ in ritardo per apprezzare il paese, ma ancora in tempo per ammirare la Chiesa di San Domenico, conosciuta anche come la “Cappella Sistina di Sicilia”, grazie all’apparato decorativo che si trova sopra l’altare, che rappresenta l’albero di Jesse, formato da 14 statue in stucco, capolavoro del manierismo siciliano.
• Vita
Vita è un comune della valle del Belice di circa 2500 abitanti, la cui storia è stata segnata dal violento terremoto del 1968, che provocò danni gravissimi agli edifici vitesi e a quelli dei paesi limitrofi. La ricostruzione post-terremoto qui è avvenuta contiguamente al vecchio paese, cosicché ci si trova a camminare in mezzo alle case nuove ed a quelle segnate dal sisma. Maria, Presidente della Pro Loco vitese, mi accompagna all’interno di quello che resta della sua vecchia abitazione, dove tutto è rimasto a quella notte: i mobili, i lampadari, gli intonaci staccatisi dalle pareti. All’ultimo piano, tra una cumulo di macerie di un muro crollato, c’è ancora la carrozzina di quando era piccola.
Lungo le strade del vecchio centro abitato, i murales parlano di mestieri e di tradizioni contadine, come quella dei pani di San Giuseppe, che la signora Maria, di “ottanta e passa” anni, prepara con grande abilità ed esperienza.
Oasi nei dintorni del Parco Archeologico Selinunte
• Riserva Torre Salsa
Nei circa 6 chilometri di estensione della riserva, da Siculiana ad Eraclea Minoa, spiagge con acque cristalline si alternano a bianche falesie di marna. All’interno della Riserva Naturale Orientata di Torre Salsa, protetta dal WWF, si trovano una grande varietà di specie vegetali tipiche dell’ambiente dunale, e circa una trentina di specie di uccelli nidificanti. Se si è fortunati, in alcuni periodi dell’anno è possibile incontrare anche alcuni esemplari di tartaruga marina, che su queste spiagge depone le uova.
• Riserva Foce del Fiume Platani
Alla spiaggia di sabbia e sassolini bianchi si arriva dopo una bella passeggiata tra gli aranceti ed i pini marittimi. L’acqua trasparente, ed i venti gradi di temperatura invitano ad un bagno fuori stagione, ma dato che non ho con me il costume, mi prendo la soddisfazione di restare in maglietta a godermi il caldo sole siciliano.
Parco archeologico di Selinunte e cave di Cusa
Forse non tutti sanno che l’area archeologica di Selinunte, situata sul mare ad una ventina di minuti da Castelvetrano, è la più grande d’Europa. Selinunte fu fondata nel VII a.C. dai coloni greci di Megara Hiblea, da tempo stabilitisi in Sicilia, e nei suoi due secoli di esistenza divenne città prospera e fiorente grazie al commercio. Nel 409 a.C. venne distrutta dai Cartaginesi ed abbandonata in rovina. Nel X o XI secolo poi, un violento terremoto ridusse ad un cumulo di rovine i templi e gli edifici dell’antica città. Se ne avete la possibilità, vi consiglio di visitare il Parco Archeologico Selinunte al tramonto, quando le colonne dei templi si colorano di ambra, ed il sole sembra non volerne sapere di sparire all’orizzonte.
Dormire e mangiare nei dintorni del Parco Archeologico Selinunte
L’agriturismo “Case di Latomie” si trova ad una quindicina di minuti da Castelvetrano in direzione Selinunte, ed è ben più di una struttura ricettiva: è un’oasi di pace e relax immersa tra aranceti ed olivi centenari, ed è anche presidio Slow Food grazie proprio all’età plurisecolare dei suoi uliveti autoctoni di Nocellara del Belice, l’unica oliva italiana che può fregiarsi di due riconoscimenti D.O.P.
Info: www.casedilatomie.com
Il ristorante “L’arte del gusto” si trova nella splendida cornice del Baglio di Santa Teresa, un’antica fattoria con ampio cortile interno. Lo troverete sempre sulla SS115 in direzione Selinunte, non distante dall’agriturismo “Case di Latomie”. Consigliatissimo il menù a base di pesce.
Info: 092481814
Foto e post di Damiano Paganelli
Mappa dell’itinerario Parco Archeologico Selinunte
4 Comments
meravigliosi questi posti!!!
http://www.bbmarcopolo.com/it/
meravigliosa!!!
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Complimenti, bellissimo blog, e poi i luoghi sono meravigliosi.
La Sicilia, una terra che si meriterebbe il paradiso.