Bastano soltanto 2 giorni per capire che il Trentino è sinonimo di “ospitalità, benessere e serenità”.
Dopo una settimana dal viaggio di Kinzica a Rovereto, ho avuto avuto il privilegio di partecipare a #pinecembrainblog, un blog tour organizzato dall’APT dell’Altopiano di Piné e Val di Cembra.
Insieme a Tommaso e Serena, lei è l’autrice di Mercoledì tutta la settimana, abbiamo affrontato il viaggio che ci ha portato da Pisa a Baselga di Piné (con una piccola sosta a Trento giusto per entrare in “clima Trentino” con l’aiuto del vin brulé), più precisamente all’Hotel Pineta sull’Altopiano di Piné, situato in riva al Lago delle Piazze.
Questo albergo ha qualcosa di magico: appena si entra nella stanza principale al piano terra, si viene accolti da un’atmosfera tipica delle sistemazioni di montagna: panche di legno su cui sedersi davanti al bancone del bar, diversi signori seduti a bere il loro liquore per poter avere quella sensazione di calore che andavano cercando da tutto il giorno. Dopo il check-in arriva il momento di andare in camera e una volta aperta la porta si scopre una stanza molto curata e modernissima, senza essere fredda, con un bagno degno di menzione. Giusto il tempo di farsi una doccia e cambiarsi e poi giù di volata: alle 20.30 abbiamo appuntamento nel ristorante dell’albergo per gustare tutti insieme la prima cena. Qui inizia il bello.
Il menù della cena è stato accuratamente preparato mediante una collaborazione tra l’Hotel Pineta e il Consorzio Cembrani D.O.C. , al fine di offrirci un’esperienza enogastronomica che va al di fuori dei normali standard. Ogni pietanza è stata ideata al fine di sposarsi perfettamente coi vini dei produttori appartenenti a questo Consorzio, il risultato è molto più che notevole. Abbiamo avuto il privilegio di degustare pietanze come i “Tonnarelli casarecci al sugo di coniglio e pistacchi di Bronte” abbinati al “Müller-Thurgau Alfio Nicolodi”, o delle pietanza estremamente raffinate come il “Semifreddo di castagne con salsa di cachi” accompagnato da “Dieci Vendemmie Pelz 2003” (un vino incredibile!).
Ovviamente abbiamo assaggiato anche alcuni piatti della tradizione, come la carne salada trentina o lo strudel di mele.
Insomma, una cena da Re, ma potrete sicuramente intuire che dopo una giornata passata in macchina e dopo aver mangiato tutto questo ben di Dio e aver bevuto tanto (e bene), le nostre capacità motorie e intellettuali erano notevolmente diminuite, tanto da dover rientrare in camera d’albergo rotolando fino alla porta. Dopo qualche ora di sonno profondo (non sarebbe potuto essere altrimenti, tra la digestione e i letti comodissimi) è arrivato il momento di entrare nel vivo di #pinecembrainblog! [To be continued…]
Articolo e foto di Alessandro Marazia